Superare il “pregiudizio ontologico” (versione in italiano)

All’inizio la fisica quantistica non era accettata da tutti i fisici anche se poi, agli scienziati della scuola di Copenaghen se ne sono aggiunti sempre di più. Un importante esempio di scienziato scettico nei confronti della fisica quantistica è Einstein che, insieme a Podolskj e Rosen, enunciò il seguente famoso paradosso: “Supponiamo di avere due particelle in risonanza tra loro perché frammenti di una singola particella che si è spezzata e i cui due frammenti si sono allontanati l’uno dall’altro; se le leggi della fisica quantistica fossero vere, potremmo dedurre che, operando su una delle due particelle, istantaneamente anche l’altra ne avvertirebbe l’effetto; ma questo non può essere perché violerebbe il principio di causalità: da questa conclusione possiamo dedurre che la fisica quantistica non può essere vera.”

In breve, Einstein – e con lui una minoranza di fisici del secolo scorso – hanno avuto paura di superare il concetto di causa ed effetto: è ciò che il professor Vitiello, con una definizione a mio avviso molto brillante, chiama “pregiudizio ontologico”.

In realtà, Bohr e tutti i fisici che difendevano la fisica quantistica hanno sempre risposto sostenendo che i risultati sperimentali confermavano la teoria senza andare oltre. Anche loro non hanno mai osato superare il concetto di causa ed effetto.

Finalmente nel 1964 John Stewart Bell enuncia questo teorema che, per me è uno stupendo capolavoro di logica:

“Il seguente insieme di 3 istruzioni è logicamente incompatibile nel senso che una delle seguenti 3 affermazioni deve necessariamente cadere:

1) la realtà fisica è descritta dalla fisica quantistica

2) la realtà fisica è suscettibile di descrizione oggettiva (cioè indipendente dall’osservatore)

3) la realtà fisica è descrivibile come un insieme di eventi localizzati nello spazio e nel tempo “.

Einstein e company preferirono respingere la dichiarazione n. 1). Bohr e company non volevano rinunciare alla spazio-temporalità e hanno preferito scartare la dichiarazione n. 2) sostenendo che l’osservatore influenza l’esperimento facendogli perdere l’oggettività (principio di indeterminazione di Eisemberg).

Un esempio di fenomeno esclusivamente quantistico è quello che dà luogo alla superconduttività.

Il cavo superconduttore più grande del mondo, installato su un asse nord-sud nell’infrastruttura LIPA di Holbrook, USA, è lungo ben 600 metri e a pieno carico è in grado di trasportare 574 MVA, sufficienti a fornire elettricità a 300.000 appartamenti !! Le dimensioni di questo cavo sono tali da non consentire più di affermare che gli elementi coinvolti nei fenomeni quantistici sono così piccoli da essere influenzati dal laboratorio.

Come rispondere al teorema di Bell in casi come questi ?

Finalmente in questo nuovo millennio – a partire da David Boehm – i fisici hanno iniziato a scartare l’enunciato n. 3) aprendo così la strada alla sincronizzazione degli eventi a distanza e al superamento della spazio-temporalità !!! Una vera rivoluzione copernicana che supera il pregiudizio ontologico !

Si tratta di un risultato enorme infatti, con la caduta di questo pregiudizio, la strada per la fisica si apre a concetti come la bilocazione, la sincronizzazione degli eventi a distanza (superando così il limite di velocità della luce), ecc.

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