Tecnologia Vortex – Parte prima

Dopo aver trattato alcuni argomenti propedeutici che costituiscono ingredienti basilari per questa seconda fase di approfondimento, con questo articolo cominciamo ad entrare nel dettaglio delle proprietà emergenti dell’acqua; l’osservazione del suo comportamento in natura sta consentendo agli studiosi dei giorni nostri di cogliere aspetti e proprietà fino a pochi anni fa del tutto sconosciuti.

Theodor Schwenk, già nel lontano 1967 ci mostra con bellissime foto e disegni che “l’acqua è qualcosa di più di un semplice flusso di energia e di una sostanza utile al trasporto”(1); con approccio rigoroso e scientifico, egli indaga comportamenti poco conosciuti e soprattutto poco indagati dell’acqua e delle sue forze formative.

Da un’osservazione nuova da parte di scienziati e naturalisti contemporanei, stanno emergendo numerose proprietà dell’acqua a dir poco sorprendenti (interazione con campi elettromagnetici, raggi e, più in generale con l’energia radiante). E’ bene precisare che l’odierna ricerca sull’acqua, soprattutto l’acqua allo stato liquido, è pressochè ancora sconosciuta dal pensiero scientifico dominante perché distante da esso e indirizzata su discipline distanti da quelle ortodosse. Questa nuova esplorazione dell’acqua sta seguendo percorsi fluidi e non lineari, che consentono la sinergia di conoscenze e ambiti anche molto distanti tra di loro(2). Linus Pauling(3) definisce l’acqua “il deserto della chimica”, ciò a sottolineare che l’elemento naturale “acqua” è ancor oggi pressochè sconosciuto anche se nel 2019 è difficile da ammettere; in questi ultimi decenni, nonostante la si stia studiando a fondo, i misteri anziché diminuire aumentano. Non è tanto la singola molecola d’acqua ad essere misteriosa, ma piuttosto l’interazione tra singole molecole d’acqua e tra molecole d’acqua e altre molecole. Ma non perdiamoci d’animo e vediamo un po’ meglio i filoni in cui si sta indirizzando la ricerca cominciando con l’approfondimento del fenomeno dei vortici. 

E’ importante ricordare che in questa fase di approfondimento è fondamentale un approccio mentale di tipo “olistico di secondo livello”(4).

I più grandi studiosi olistici dell’acqua, con in testa Viktor Schauberger(5), John Wilkes(6) e Theodor Schwenk, affermano che l’acqua che si muove lungo tubazioni rettilinee perde le sue proprietà vitali e quando arriva ai rubinetti non serve ad altro che a bagnare(7).

Schauberger già nei primi decenni del secolo scorso sviluppò una teoria sui vortici, realizzò la famosa macchina a implosione “Repulsine”, sperimentò la produzione di energia dall’acqua attraverso l’azione del vortice in un ciclo chiuso e inventò altri dispositivi basati sulla vortex technology, tra cui i tubi a spirale che sperimentò collaborando con l’università di Stoccarda. In particolare Schauberger studiò la rete della vita sottoforma di relazioni e sistemi ben prima che fosse formulata la Teoria Generale dei Sistemi. Ma, ancor più sorprendentemente, anticipò quanto sta dimostrando l’elettrodinamica quantistica applicata al comportamento delle molecole d’acqua allo stato liquido. Ecco perché i suoi studi stanno trovando importanti conferme scientifiche solo in questi ultimi decenni.

La teoria di Schauberger mette in netta contrapposizione l’uso dell’energia mediante tecnologie escogitate dall’uomo rispetto all’uso fatto dalla natura. In particolare l’uso umano è esclusivamente di tipo entropico, mentre la natura utilizza questo sistema solo nei processi distruttivi quali la putrefazione, la decomposizione, la dissolvenza, la fermentazione, la lievitazione, l’auto-distruzione, mentre nei processi costruttivi (meglio dire creativi), la natura è antientropica. Nella fattispecie, vi è una continua competizione fra processi entropici (putrefativi, fermentativi, dissolutivi) e processi antientropici (costruttivi e stabilizzanti): se prevalgono i processi entropici l’organismo vivente risulta indebolito e, se non si provvede adeguatamente, esso va verso il dissolvimento e la distruzione; se a prevalere sono i processi antientropici, l’organismo vivente evolve e si trasforma, ma non è detto che l’evoluzione avvenga verso una direzione accettabile dalla natura; infine, l’equilibrio fra processi entropici ed antientropici è l’unico a garantire il non invecchiamento e la salubrità.

Cosa c’entrano i vortici con i meccanismi entropici/anti-entropici ? I vortici possono essere destrorsi oppure sinistrorsi: quelli sinistrorsi portano le particelle dal centro verso l’esterno del vortice secondo un meccanismo centrifugo ed esplosivo che riscalda ed espande mentre quelli destrorsi portano le particelle verso l’interno del vortice secondo un meccanismo centripeto ed implosivo (risposta inbound) che raffredda e condensa: il primo è utilizzato dalla natura nei processi distruttivi mentre il secondo è quello utilizzato nei processi costruttivi (creativi).    

Queste considerazioni si prestano a interessanti considerazioni in vari campi ma, per non essere dispersivi vediamo questi concetti applicati esclusivamente all’acqua.

Recenti esperimenti stanno dimostrando che l’acqua che scorre in modo tumultuoso (vorticoso), all’interno dei vortici si raffredda, si purifica, si energizza e si rigenera(8).

L’energia utilizzata dalla natura si muove a spirale nella forma di un vortice diretto dall’esterno verso l’interno: la molecola del DNA, le trombe d’aria, i cicloni, le galassie che collassano nei buchi neri, i gusci delle conchiglie, le corna degli animali, l’acqua scaricata dal lavandino di casa, sono tutti esempi di spirali di questo tipo.

Schauberger considera i vortici longitudinali fondamentali perché si formano nella parte centrale e dunque più veloce dei corsi d’acqua garantendo una pulizia continua(9). I vortici trasversali rallentano la velocità del flusso dell’acqua, mentre quelli verticali trasferiscono i corpuscoli in sospensione verso il fondo.

Gli esperimenti dimostrano che l’acqua disposta nella parte interna dei vortici è pura. L’ipotesi di alcuni scienziati (Bartholomew, 2003) è che l’acqua “viva” sia composta da molti strati con sottili variazioni di carica elettrica, di temperatura e densità, che influenzano il suo modello di movimento e le sue proprietà fisiche. Questa ipotesi di lavoro collima con la sperimentazione che si sta facendo sulla cosiddetta “exclusion zone” di cui parleremo diffusamente più avanti.

In ogni caso la sperimentazione sta dimostrando che il vortice costituisce un metodo che la natura utilizza per rigenerare e potabilizzare l’acqua, ma anche per produrre energia “inbound”. Alcune società di acque potabili stanno sperimentando la cosiddetta “Vortex technology” come metodo alternativo e naturale per potabilizzare l’acqua (ad es. la SMAT di Torino).

Naturalmente la natura fa uso anche dei vortici sinistrorsi, ad esempio per la decomposizione dei cadaveri e la loro rimessa in ciclo eventualmente sottoforma di nuove forme organiche(10).

Niels Werdenberg ha riscontrato fenomeni di termoluminescenza e bio-magnetismo generati dai vortici (che aumentano la velocità di rotazione e la densità dell’acqua) grazie alla natura dipolare dell’acqua e degli ioni in essa sospesi(11).

Torino (Italia), 6 Ottobre 2019

Gianfranco Pellegrini

Note

(1) Nel suo famoso libro “Il Caos sensibile” – Ed. Arcobaleno, Collana scientifica, 2012 – Theodor Schwenk ci presenta scientificamente alcuni fenomeni naturali mostrandoci come l’acqua, grazie alle sue forze formative, sia determinante per il funzionamento del pianeta terra (non solo per gli organismi viventi).

(2) Per approfondimenti si veda il volume di Philip Ball “H2O – Una biografia dell’acqua” Ed. BUR Univ. Rizzoli, Collana SUPERBUR Scienza, 2003.

(3) Linus Pauling, Premio Nobel per la chimica nel 1954 e per la pace nel 1962 è considerato uno dei più brillanti scienziati del ‘900.

(4) Distinguiamo quello che io definisco “olismo di base” da quello che invece chiamo “olismo di secondo livello”. “Olismo di base” è quello di un meccanico di automobili che per imparare bene a ripararle studia approfonditamente i manuali di uso e manutenzione prestando particolare attenzione all’automobile nel suo insieme e alle interazioni (relazioni) fra i vari componenti, fra i vari sistemi/sottosistemi (impianti), fra sistemi/sottosistemi, fra componenti e sistemi/sottosistemi. “Olismo di secondo livello” è quello invece di un meccanico che, dopo aver studiato approfonditamente i manuali di uso e manutenzione, per capire meglio, ha necessità di smontare l’automobile pezzo per pezzo per poi rimontarla. Nella peggiore delle ipotesi la rimonta esattamente come prima senza che gli avanzi nessun pezzo: è il caso in cui non c’è stata alcuna evoluzione (per l’automobile). Se, al contrario il meccanico rimonta l’auto in modo diverso da come era prima e/o gli avanza qualche pezzo, significa che c’è stata evoluzione (cioè significa che la macchina sarà diversa da prima, non che sarà migliore di prima). Leonardo da Vinci non si accontentava di studiare il corpo umano sui testi dell’epoca, ma aveva bisogno di trovare (sottobanco, abusivamente) cadaveri per poterli vivisezionare. I fondamentalisti (ecologisti, animalisti, ambientalisti, ecc.) tendono a boicottare un certo tipo di sperimentazione fondamentale per quei ricercatori che vogliono approfondire con approccio “olistico di secondo livello”.   

(5) Viktor Schauberger (Alland 1885 – 1958) è stato un esperto di implosione. Ha studiato a fondo la teoria dei vortici e, più in generale dei movimenti tipici della natura. E’ stato anche inventore di varie tecnologie fra le quali la più famosa è il motore a implosione “Repulsine”; ma ha ideato anche macchine per la depurazione dell’acqua e per “raffinarla”, cioè per riportare l’acqua alle condizioni di purezza dell’acqua di sorgente. Le sue teorie in questi ultimi anni stanno trovando importanti riscontri scientifici, anche se non sono ancora accettate dalla comunità scientifica ortodossa. In merito alla teoria dei vortici è importante la sua pubblicazione “Die zykloide Spiralraumkurve” Salzburg 1948.

(6) A.John Wilkes nel 1970 ha scoperto Il principio intrinseco alla “Flowforms” creando vasche di diverse dimensioni aventi forme organiche che, grazie alle proporzioni fra di esse, sono in grado di trasmettere ben precisi ritmi all’acqua che scorre all’interno delle vasche. Le Flowforms si applicano funzionalmente, tecnologicamente o anche solo esteticamente in ogni luogo dove c’è acqua e possono essere utilizzate per il recupero, per la rigenerazione e per la rivitalizzazione dell’acqua e, come sostiene Wilkes, anche per aumentare le forze vitali intrinseche: ad es. dinamizzare le acque  irrigue, migliorare e velocizzare la depurazione delle acque reflue, incrementare la capacità energizzante dell’acqua…. Per approfondimenti si rimanda al volume di John Wilkes  – “Flowforms – La potenza ritmica dell’acqua”- Ed. Arcobaleno, 2015.

(7) “ ……. solo quando si prenderà seriamente questa questione le persone si accorgeranno che l’acqua che esce dal rubinetto può sì bagnare la loro pelle, ma non sta facendo molto di più per loro. Quando questo lato energetico della qualità dell’acqua diventerà noto e apprezzato, inizieremo a mettere da parte del denaro per sviluppare tecnologie che supportino l’acqua e, in questo senso, credo che la tecnologia Flowform diventerà quella principale”. (Wilkes, 2003)

(8) Sono molti gli studi e le sperimentazioni in corso su questi argomenti; in particolare lo IET (Institute of Ecological Technology) di Malmo (Svezia) sta sperimentando e approfondendo gli studi sui vortici cominciati da Schauberger. Questi studi stanno dimostrando sempre più chiaramente che a energizzare l’acqua sia la sua agitazione fatta secondo tecniche ben precise. E’ questo il motivo per cui sono personalmente convinto che nella preparazione dei farmaci omeopatici, l’unica operazione utile ai fini terapeutici sia la dinamizzazione mentre penso che sostanza base e iperdiluizione siano del tutto inutili.  

(9) In particolare secondo Schauberger, se l’acqua a 4°C (punto anomalo) manifesta non solo la sua massima densità ma anche la massima vitalità e salubrità. Si tratta di condizioni facilmente riscontrabili nei ruscelli e nelle sorgenti d’acqua di montagna.

(10) Anche la forza di demolizione, mediante la scomposizione degli organismi morti e la loro integrazione in nuove forme di vita organica attraverso una continua azione di riciclo, ha in natura un carattere positivo.

(11) Niels Werdenberg – Executive Master of Environmental Technology and Management NDS/FH Master’s Thesis 2006 – “Handling water An approach to holistic river rehabilitation design” -University of Applied Sciences Northwestern Switzerland, FHNW

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