In inglese per distinguere la velocità scalare dalla velocità vettoriale si utilizzano due parole diverse; infatti chiamano la prima “speed” e la seconda “velocity”. Traggo ispirazione da questa considerazione per sottolineare che per garantire che non ci siano cambiamenti (forze, variazioni di energia), non è sufficiente che la “speed” rimanga invariata, è anche necessario che la “velocity” resti costante. Infatti, anche se la “speed” rimane invariata, è sufficiente cambiare la direzione o l’angolo di movimento per poter asserire che la “velocity” è cambiata. Nel moto circolare uniforme la “speed” è costante mentre la “velocity” non lo è. Un punto che viaggia alternativamente tra due estremi di un segmento (anche immaginando che agli estremi avvengano passaggi istantanei da “velocità” + v a “velocità” -v o viceversa) è un altro esempio. Quindi i moti circolari, quelli oscillanti e, più in generale tutti i movimenti periodici, anche quando la “speed” si mantiene costante, generano cambiamenti di “velocity”.
In natura ci sono due manifestazioni di energia che coesistono e si manifestano in ogni luogo e in ogni situazione: una prima forma che chiamerei “forte” e una seconda forma che chiamerei “armoniosa”. La prima forma è in grado di “muovere” un grande “pacchetto energetico” una tantum e in un breve lasso di tempo, mentre la seconda è in grado di “spostare” ripetutamente (ciclicamente) e continuamente piccoli “pacchetti energetici”. La prima, per le sue caratteristiche, può essere solo “essoterica” mentre la seconda, per le sue caratteristiche è più “esoterica”.
L’energia “forte”, per manifestarsi spontaneamente, ha bisogno di un “Δ” di qualsiasi tipo (pressione, altezza, temperatura, ecc.) tanto che si potrebbe dire: “datemi un “Δ” e vi solleverò il mondo “(*) e tale “∆” non necessariamente deve essere ciclico. La chiamo “forte” perché forme di energia come quella generata dalla combustione (e più in generale reazioni chimiche esotermiche), l’energia nucleare, l’energia generata da una turbina idraulica o da una turbina eolica, o quella generata dal moto ondoso, da eventi catastrofici. (vulcani, terremoti, cadute di meteoriti, ecc.) sono tutte forme di energia “violenta”, “distruttiva”, “entropica”.
Allo stesso tempo una forma di energia meno visibile e più “delicata” è sempre presente e, anche quando a volte viene definita “distruttiva”, al massimo riduce il suo effetto fino ad annullarlo e, in generale è sempre, almeno in parte, “costruttiva” e, soprattutto, antientropica. Questa forma di energia è l’unica in grado di spiegare bene gli scambi di energia relativi alla biologia, alla vita, all’evoluzione e, a mio modesto parere più in generale, anche inerenti altri aspetti quali quelli sociali, psicologici, ecc. Questa forma di energia è anche l’unica ad essere indipendente dalla “gabbia” spazio-temporale, in quanto ammette anche fenomeni non necessariamente legati alla sequenza causa-effetto.
Questa seconda forma di energia “armoniosa” è ben nota agli scienziati coinvolti nella meccanica quantistica e, più specificamente, nell’elettrodinamica quantistica. A mio avviso è ora di far chiarezza e di renderla nota a tutti.
Torino 26 luglio 2018
Gianfranco Pellegrini
(*) Secondo la leggenda Archimede di Siracusa pronunciò questa frase diventata famosa: “Datemi una leva e vi solleverò il mondo”.